Le pandemie passano… don Milani resta
28 Novembre 2022 by Simone Maretti | Blog, Reading
E così, mio buon Ascoltatore, anche le scuole tornano a programmare laboratori e attività di approfondimento…
Dopo più di due anni di limitazioni, incertezze, risoluzioni spesso abortite prima di vedere concretamente la luce – alla fine ci si può ritrovare (già, proprio come nelle storie) per scambiare parole, pensieri, dubbi, conoscenze e competenze.
Il progetto “Narrazioni d’Autore” riprende il filo di un discorso che in realtà non si è mai veramente interrotto; perché – grazie agli accorgimenti tecnologici ormai entrati di diritto nella vita di ognuno – le storie dei grandi della letteratura hanno avuto, nonostante tutto, la possibilità di raggiungere – anche in questo segmento temporale così travagliato – scuole di ogni ordine e grado. Ciò che è stato ripristinato è il ‘contatto’. Finalmente la percezione uditiva e visiva che gli alunni coinvolti nell’attività hanno – di me, di quanto sto proponendo loro – non è filtrata dallo schermo di un PC, di un tablet, o di uno smartphone. Niente impostazioni audio o video su cui intervenire. Semplice (ma non lo è affatto, s’intende) necessità di creare un equilibrio nell’ambito del quale alla voglia di raccontare corrisponda un desiderio – uguale o maggiore, come si direbbe in termini matematici – di ascoltare. E, appunto, di ri-conoscersi. In un personaggio, nel frammento di una vicenda, a volte persino in una frase o in una parola.
La domanda che in tanti e da tante parti ci si è posti – in corrispondenza di questa ripresa pressoché normale delle attività – è: «Sono cambiati gli alunni? E in che modo? Più immaturi? Con tempi di attenzione drasticamente ridotti?». La mia opinione è che le cose non siano poi cambiate così tanto, rispetto a prima. Forse, questo sì, i ragazzi hanno perso capacità di concentrazione, magari difettano in termini di costanza, di applicazione e di abnegazione nello studio. Ma ho l’impressione che ciò possa riguardare soprattutto il lavoro nel quale sono quotidianamente coinvolti in classe, coi rispettivi insegnanti. Limitatamente alla capacità di ascoltare una storia, il ventaglio delle possibilità è più o meno sempre lo stesso: alcuni sono refrattari a prescindere, altri recepiscono ma faticano a provare emozioni, vi sono poi quelli che partono prevenuti e scoprono invece di potersi divertire o persino commuovere… E poi capita ancora di incontrare gli Ascoltatori. Che non necessariamente sono anche lettori abituali, ma senza dubbio possiedono un talento innato nel farsi trasportare dal suono di una voce. Spesso, poi, queste differenti sensibilità – che come puoi ben intuire, mio buon Ascoltatore, corrispondono ai differenti caratteri degli individui – si miscelano tra loro, dando vita a un ‘totale’ che non è mai soltanto la ‘somma’ dei singoli elementi.
Ecco, è forse questo il vero punto di snodo. La classe, la collettività, lo scambio. Si apprende – e, di conseguenza, si cresce – solo nella dimensione del gruppo. Un gruppo ‘fisico’, concreto, presente. Ciò che è mancato in questi due anni e passa, poiché è ben evidente come – al netto della necessità, che lo imponeva – la somma dei singoli alunni collegati da casa non potesse e non possa mai restituire, come risultato, una effettiva ‘classe’. Su questo occorrerebbe continuare a lavorare. Questo dovrebbe aver insegnato la condizione di emergenza vissuta e, forse, ormai lasciata alle spalle.
Pensieri, questi, che non possono prima o poi non ricondurre a una figura che alla scuola – e al ruolo determinante che l’istruzione deve avere nella vita di un giovane destinato a inserirsi in una collettività – ha dedicato il lavoro di una vita. Un maestro il quale, per esempio, insegnava ai propri alunni che non solo i giornali andavano letti… ma era importante leggerli a voce alta, stando tutti insieme!
Ed è, appunto, con un ricordo di don Lorenzo Milani che oggi voglio congedarmi da te, mio buon Ascoltatore. Si tratta della nostra partecipazione – mia e dell’amico e compagno di viaggio Simone Di Benedetto – a uno spettacolo svoltosi a Modena nell’ambito del Festival Filosofia dello scorso anno.
Buona visione e buon ascolto, e… a presto!