Manifesto
Tu. Sì, tu che stai leggendo.
Sei, o ti senti, Romeo Montecchi? Magari Lucia Mondella?
Edmond Dantès, forse? O meglio Emma Bovary? Hercule Poirot? Che ne dici di Pippi Calzelunghe?
Strano inizio – dirai, mio buon Ascoltatore – per un messaggio che dovrebbe essere il preludio a una serie di incontri (e scambi) tra me e coloro i quali ritengono di aver necessità di storie per vivere una vita forse non più appagata ma un po’ più consapevole. Sarebbe stato meglio cominciare con una presentazione… ufficiale, ma non troppo! Improntata a uno stile casual, per così dire. Nome e cognome, chi sono e chi mi accompagnerà in questo viaggio, cosa ci piace e cosa no.
Niente da fare, certe cose non mi sono mai riuscite. Amo la leggerezza e lo scherzo, a patto che siano riflesso di qualcosa di profondo e – per quanto possibile – di originale, inconsueto, inattuale (così come Nietzsche intendeva le proprie Considerazioni). Mi piace che nei discorsi compaiano nomi di personaggi, titoli di opere, riferimenti a libri, ambientazioni, episodi. Così che il mondo intorno si popoli e arricchisca di figure e suggestioni capaci di dialogare con la realtà di tutti i giorni: non sostituendosi a essa, ma contribuendo a potenziarla, rendendola a seconda dei casi più trasparente o carica di mistero.
Questo è il punto. Noi crediamo che le storie – quelle d’autore, soprattutto, che ormai hanno passato il vaglio della critica e dei tempi – siano uno specchio: nel quale ognuno di noi può non tanto perdersi – per sfuggire all’infelicità, alla noia, all’insensatezza o allo sconforto – ma anzitutto ritrovarsi. Tu e io (maschio o femmina, anziano o giovane, bello o brutto) siamo, in fondo, Romeo Montecchi: nel momento in cui ci viviamo un amore contrastato eppure irriducibile. Siamo Lucia de I Promessi Sposi allorché ci affidiamo a un’entità superiore, sperando di trascorrere indenni attraverso le più aspre burrasche della vita. Siamo Pippi ogni volta che lasciamo emergere quel tanto di sana follia che consente di mettere in discussione partiti presi, posizioni arbitrarie, giudizi cristallizzati.
Ecco allora che leggere e ascoltare storie si rivela non una forma di evasione, bensì un disperato tentativo di entrare o ri-entrare in noi stessi. Leggendo e ascoltando i racconti che i grandi autori hanno lasciato in eredità al genere umano scopriamo la mirabile ricchezza nascosta tra le pieghe della nostra anima. E – se siamo fortunati – apprendiamo l’arte di sentirci a casa ‘in noi stessi’. Uno dei tanti viaggi che si intraprendono con l’unico obiettivo di apprezzare appieno il ritorno.
La domanda iniziale, quindi, poteva sembrare leziosa… ma voleva e vuole essere solo una lieve dichiarazione di intenti: in occasione di questo periodico appuntamento (ogni quindici giorni, di lunedì) cercheremo di creare occasioni sempre diverse per sentirci vicini. E a fungere da pretesto per ottenere questa prossimità saranno storie, libri, personaggi, narrazioni, riflessioni attorno alla grande – e a volte, perché no, anche alla più modesta – letteratura di ogni epoca e nazione. Sarai informato sugli appuntamenti dal vivo, e a volte – se e quando varrà la pena – documenteremo, con fotografie locandine o video, gli eventi realizzati.
Inutile dire che avrai anche occasione di fruire di contenuti destinati all’ascolto. E – per inaugurare questa newsletter – abbiamo pensato di proporre le sette puntate entro le quali è ‘custodita’ la narrazione di Notre-Dame de Paris di Victor Hugo; oggi la prima, le prossime a cadenza mensile. Fino a maggio, dunque, viaggeremo con Quasimodo, Esmeralda, don Claude Frollo e tutti gli altri compari dell’allegra brigata. Ma, soprattutto, ci faremo compagnia reciprocamente. E chissà che tu o io non troviamo persino il modo di riconoscerci in qualcuna delle storie che di volta in volta faranno da cornice ai nostri incontri.
L’equipaggio è al completo.
Simone Di Benedetto e Alessandro Pivetti: compositori ed esecutori per quanto attiene alle suggestioni musicali. Mattia Cholhop: analista programmatore. Simone Maretti: voce narrante.
Buon viaggio, mio buon Ascoltatore